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Laser Scanner per il rilievo di interni, perché scegliere iGUIDE PLANIX?

Senza ombra di dubbio, negli ultimi anni, l’offerta relativa ai laser scanner e lidar da utilizzare nello sconfinato mondo dei rilievi di precisione è aumentata a dismisura.

D’altronde, oggi, la tecnologia viaggia a velocità supersonica e stare dietro a tutti i prodotti (Fig.1) che il mercato propone è molto difficile e dispendioso. Altra considerazione che siamo obbligati a fare è che i prodotti offerti in questo ambito sono predisposti per fare molte più cose rispetto a quelle che realmente servono al tecnico che le utilizza.

 

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1. Differenze tra diversi laser scanner

 

Facciamo un esempio: AutoCAD. Starete pensando che vado fuori tema perché sto mettendo a paragone hardware con software. È vero, AutoCAD è un software e non un hardware come il laser scanner, ma basta pensare alle mille funzioni introdotte in AutoCAD (Fig.2) e a quante ne usiamo poi realmente noi professionisti (Architetto, Geometra o Ingegnere poco cambia) che possiamo essere definiti “utenti medi”.

 

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2. Tab e comandi di AutoCAD

 

Fatti salvi pochi professionisti, la maggior parte degli utenti utilizza circa il 20% delle funzioni disponibili in AutoCAD. Se volessimo trasportare questo concetto nel rilievo di interni, potremmo tranquillamente affermare che tra i diversi prodotti disponibili, molti sono sovradimensionati se si vogliono semplicemente ottenere le misure rilevate di un fabbricato.

È necessario, anzitutto, fare una distinzione tra il modo tradizionale di rilevare un fabbricato o un appartamento e la metodologia offerta da un laser scanner. Per fare ciò, trovo più semplice utilizzare un esempio che mille parole. Il tecnico “X” viene incaricato dal proprietario dell’appartamento “Y” di redarre planimetria corretta della propria abitazione per un successivo atto di vendita. “X” si troverà di fronte a un bivio:

Metodo tradizionale per il rilievo o “metodo innovativo”?

 

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Rilievo tradizionale

Dovrà dotarsi di un flessometro o un misuratore laser (distanziometro), carta e penna per le annotazioni e gli schizzi dei vani (Fig.3), e dovrà avere conoscenza della materia perché le operazioni da fare non sono poche e nemmeno semplici.

 

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3. Rilievo tradizionale eseguito con metro laser, carta e penna per annotazioni e schizzi

 

In genere, si procede con uno schizzo approssimativo vano per vano dell’ambiente che si sta rilevando e poi, ci si annota le misure delle relative pareti, della posizione delle aperture (porte e finestre) e la lunghezza delle diagonali che si sceglierà di utilizzare per la cosiddetta “risoluzione del vano”.

Tutta questa procedura la si esegue in genere su un foglio di carta che poi, quasi sempre, finisce insieme agli altri fogli di carta sulla scrivania. Se tutto va bene, verrà trasferito su CAD dopo qualche giorno, sempre se prima non si perde tra gli altri mille appunti di una frenetica vita lavorativa. Ovviamente bisogna assicurare al committente accuratezze elevate e va da se che ciò è possibile solo se si conosce bene la materia del rilievo e dei metodi possibili di “compensazione del vano”.

 

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Sicuramente una tecnica impegnativa per l’alto grado di conoscenza richiesta e per il tempo occorrente, in campo, per collezionare tutti i dati necessari. Sicuramente dispendiosa anche per il trasporto dei dati raccolti su PC e quindi, software CAD per l’elaborazione ed eventuale condivisione con terzi. Nella maggior parte dei casi, l’hardware necessario con questa tecnica è già in possesso del tecnico incaricato (non serve un pc particolarmente performante).

 

Rilievo Laser Scanner

Il tecnico dovrà dotarsi di un laser scanner terrestre per la scansione degli ambienti. Sicuramente le operazioni sul luogo del rilievo saranno di gran lunga inferiori e basteranno poche “stazioni” per poter rientrare in ufficio con dati più che sufficienti, anzi a volte sovrabbondanti, per la restituzione degli elaborati richiesti (ricordiamoci queste due parole elaborati richiesti, perché saranno loro ad essere fondamentali per la scelta finale della tecnica da adottare).

Con un Laser Scanner si potranno misurare ad altissima velocità le posizioni esatte di milioni di punti relativi alle superfici che si trovano nel “range di misurazione” o portata dello scanner in questione. I punti rilevati formeranno la cosiddetta “Point Cloud”. Con questo sistema, otteniamo direttamente sul posto un modello 3D (la nuvola di punti).

Per contro, la parte in ufficio sarà sicuramente più impegnativa per risorse hardware da adottare. Generalmente, gli strumenti presenti sul mercato generano in output un nuvola di punti o point cloud (colorata o meno a seconda del modello di scanner che si utilizzerà) ma che avrà l’inconveniente di avere un peso calcolato nell’ordine di qualche GB (Gigabyte).

Chi avrà già avuto a che fare con le nuvole di punti, sa bene di cosa sto parlando. Anche in termini di investimento, la posta in gioco si alza rispetto alle misurazioni con metodo tradizionale. Quando ci si avvicina ad un laser scanner, si preventivano cifre con tre zeri per l’acquisto di hardware, software e computer in ufficio con una scheda grafica dedicata e almeno 32Gb di RAM, se non si vuole rischiare di scaraventare tutto dalla finestra per la lentezza delle operazioni. Ora è vero che siamo arrivati rapidamente in ufficio, ma adesso comincia la parte difficile.

In base allo strumento utilizzato, dovremmo probabilmente importare le scansioni eseguite nel software sul PC e lavorarle oppure pagare un abbonamento per poter eseguire l’upload dei file e attendere che vengano lavorati e rispediti a noi.

Ma siamo davvero sicuri che una nuvola di punti sia sempre necessaria per le nostre esigenze?

Conosco molti tecnici che hanno comprato sistemi per la scansione di interni, come Matterport, per citarne qualcuno e sono molto soddisfatti del prodotto per la creazione di nuvole di punti per interni ma hanno grosse difficoltà nel momento in cui vogliono ottenere degli elaborati bidimensionali come piante 2D. Difficoltà ad estrarre piante accurate dalle nuvole, questa è la principale problematica che si presenta per chi deve fornire questi elaborati partendo, appunto, da una cloud.

E allora, ecco la soluzione che sfrutta la tecnologia della misurazione diretta tipica dei laser scanner ma non ci costerà un occhio della testa in termini di acquisto iniziale e nemmeno in termini di tempo, una volta rientrati in ufficio.

 

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iGUIDE: la soluzione definitiva per i tuoi rilievi di interni

iGuide nasce con un laser monolinea (2D) su cui viene montata una camera RICO TETHA Z1 il cui obiettivo è calibrato, in fabbrica, con il laser scanner. Una batteria estraibile assicura circa 10/12 ore di scansione effettiva e i risultati sono strabilianti (Fig.4) .

 

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Fig.4 – Laser scanner monolinea IGUIDE Planix Pro con camera 360° RICO TETHA Z1

Guarda le caratteristiche tecniche di IGUIDE Planix Pro

 

La tecnica da utilizzare è la stessa che si utilizzerebbe per qualsiasi altro laser scanner. L’utente dovrà montare il laser scanner iGUIDE su un treppiede, metterlo in bolla ed eseguire la scansione (pochi secondi). In questo lasso di tempo, lo strumento andrà ad archiviare i punti rilevati con angoli e distanze; nel frattempo, la RICO THETA Z1  si preoccuperà di scattare una foto 360°. Il risultato apparirà sul dispositivo che comunica con il laser scanner. (Fig.5)

 

Scansioni-veloci-con-iGUIDE-Planix-Pro

Fig.5 – Utilizzo di iGUIDE Planix Pro sul campo

 

Scopri tutti i dettagli del laser scanner monolinea iGUIDE

 

Utilizzando uno scanner monolinea, non avremo una nuvola di punti bensì il perimetro del vano rilevato. Già sul posto, si vedrà crescere la planimetria man mano che le scansioni aumentano. L’operatore, infatti, terminata la prima scansione, sposterà lo scanner su un’altro punto di stazione per proseguire il rilievo.

Non importa se all’interno del corpo da rilevare siano presenti arredamenti o altro che impediscano la visione delle pareti, bastano solo piccole accortezze alla portata di tutti.

Ma questo è difficile da credere per chi ha utilizzato fino ad ora altre strumentazioni.

Proprio per questo motivo, un video è meglio di mille parole.

Buona visione.

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