Negli ultimi anni il drone ha sempre più conquistato il mercato dedicato agli strumenti topografici imponendosi, in alcuni casi, come strumenti assolutamente indispensabile per il rilievo. Da veri e propri alleati dei tecnici, hanno rivoluzionato tempi e modalità di lavoro affascinando sempre più gli addetti ai lavori e raccogliendo consensi anche tra i più scettici. Eppure i droni, o per meglio dire, i SAPR (Sistema aeromobile a pilotaggio remoto), non sono altro che dei veivoli capaci di portare in aria uno o più sensori, a loro volta capaci di scattare foto.
Allora perché usare un drone per i rilievi?
Cosa li rende così utili al campo topografico? Proviamo a dare delle risposte:
1. Usare un drone per il rilievo per… il costo contenuto
Sicuramente la prima motivazione è relativa ai costi: oggi il volo è ormai alla portata di tutti.
Il rilievo aereo è stato utilizzato per anni su rilievi di grosse estensioni. Si capisce che ovviamente i costi, visto che si tratta di far volare un aeroplano che porta a bordo camere metriche e che ha bisogno di 2/3 persone per essere gestito, erano e sono altissimi. Inoltre, senza voler entrare nel dettaglio, c’è da ricordare che un aeroplano vola a quote notevolmente superiori a quelle di un drone e ovviamente il livello di dettaglio a terra ne risente (lampante il fatto che il rilievo aereo sia stato utilizzato prevalentemente per cartografia su vasta scala).
L’introduzione nel mercato consumer di droni dalle caratteristiche tecniche impensabili solo fino a qualche anno fa ha aperto una nuova strada al mondo del rilievo.
2. Usare un drone per il rilievo per… la flessibilità di utilizzo
La seconda motivazione è la flessibilità. Un drone nell’immaginario collettivo è ormai un oggetto che vola ma così non è. I droni possono essere anche subacquei, terrestri, ibridi… Senza voler sconfinare in altre realtà e limitandoci a questi oggetti volanti, la prima cosa che un tecnico potrebbe voler fare è quella di portare in aria non solo una camera per il visibile ma anche qualcosa di diverso come una multispettrale.
I droni, infatti, possono essere utilizzati per:
- La Fotogrammetria
- La Termografia
- L’Agricoltura
- Le Ispezioni
- Sicurezza
- Sorveglianza
I campi di applicazione, come si evince, sono numerosi e diversi, tali da rendere questo strumento estremamente utile e versatile. A fare la differenza, naturalmente sarà il tipo di drone unitamente alla possibilità di poter montare, a bordo dello stesso, diversi tipi di payload.
3. Usare un drone per il rilievo per… arrivare ovunque
Il terzo aspetto riguarda la possibilità di rilevare in zone che normalmente sono inaccessibili o pericolose per l’uomo: pensiamo a cave, frane, discariche, … i limiti dettati dalla prudenza, grazie ai SAPR, vengono completamente abbattuti. In questo modo è possibile lavorare in maniera semplice e sicura anche in luoghi che normalmente sarebbero problematici.
Rimane, in questo caso, il problema dei punti di controllo a terra, ovvero dei Ground Control Points, problema risolvibile grazie a nuove tecnologie installabili a bordo del drone: come i sistemi PPK/RTK.
Si tratta di installare sul proprio drone un vero e proprio ricevitore GNSS, direttamente collegato alla camera. In questo modo ogni foto sarà direttamente georeferenziata senza dover ricorrere all’utilizzo massivo dei target, i quali saranno posizionati e rilevati, in numero minimo, esclusivamente al fine di effettuare un controllo sull’accuratezza dei dati ottenuti.
Inoltre, cosa da non sottovalutare, questi nuovi sistemi sono in grado di GARANTIRE un’accuratezza centimetrica. Se vuoi approfondire, puoi leggere l’articolo relativo alla fotogrammetria senza target che trovi qui.
4. Usare un drone per il rilievo per… risparmiare tempo
Un ultimo, ma non meno importante, motivo relativo all’impiego dei droni nei rilievi, riguarda il tempo.
Rispetto ad aree di grossa entità come coste, distese agricole, cave, fiumi … l’utilizzo dei normali strumenti topografici richiederebbe un enorme impiego di tempo. Grazie ai droni, invece, i tempi richiesti vengono fortemente ridotti e si passa da settimane a poche ore di lavoro. La possibilità di pianificare in ufficio una missione di volo, fa conoscere in anticipo il tipo di lavoro da fare e le risorse di cui si necessiterà. Anche qui è possibile riscontrare un problema: la durata della batteria. Perché se è vero che il tempo di lavoro è completamente abbattuto, è pur vero che i droni comunemente utilizzati hanno una scarsa resa in termini di batteria.
Meglio i droni professionali
In questo caso, visto che facciamo riferimento a rilievi di grosse entità, va considerata l’ipotesi di non avvalersi dei comuni droni disponibili sul mercato consumer (DJI Phantom 4, Mavic…), ma di utilizzare prodotti di fascia prosumer che consentono di montare payload intercambiabili, con caratteristiche tecniche sicuramente più vicine alle esigenze di un pubblico prosumer, e con batteria dalla durata, oggi, di addirittura 90 minuti (prendendo come riferimento il drone ad ala fissa con decollo verticale Trinity F90+).
Ora certamente saprai perché usare un drone per i rilievi e come avrai capito, arrivando fin qui, non esiste un unico drone per ogni tipo di rilievo ma, a seconda della tipologia di lavoro, bisognerà optare per la scelta migliore sia in termini di Veivolo, sia in termini di camera.